Claudio Magris dona il suo archivio al Gabinetto Vieusseux di Firenze

Lo scrittore, saggista e germanista triestino Claudio Magris, da anni in odore di Nobel, ha donato il suo vastissimo archivio privato (“circa 70 metri di libri”) e quello della moglie, la scrittrice Marisa Madieri, mancata nel 1996, al Gabinetto Vieusseux di Firenze, istituzione scientifico-letteraria fondata nel 1820 e tra i maggiori centri culturali europei. Qui si incontrarono Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni. Il Viesseux ha una tradizione di fondi d’autore molto importante e custodisce gli archivi di grandi personalità del Novecento come Gadda, Ungaretti, Luzi, De Filippo, Pasolini.

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https://www.rtvslo.si/capodistria/radio-capodistria/notizie/cultura/claudio-magris-dona-il-suo-archivio-al-gabinetto-vieusseux-di-firenze/602728

Rovigno. Il Museo tra riassetto e studio

Presso il Museo civico di Rovigno sono in corso i lavori di recupero del deposito di opere d’arte, comprendenti il sanamento del tetto, la ristrutturazione della struttura soppalcata del sottotetto e di quella del terzo piano della Casa gialla. Il valore totale dell’investimento, finanziato dal Ministero della Cultura e dei Media e dalla Città di Rovigno, è di circa 500mila kune, IVA esclusa.

Il Museo è dislocato in alcuni edifici. Tra i più appariscenti, certamente Palazzo Califfi (il cosiddetto “Edificio rosso”), datato all’inizio del XVIII secolo e parte della Casa gialla, sorta nel 1680 come fondaco e successivamente diventata sede del Monte di pietà e dopo ancora Palazzo di giustizia. Ha assunto l’aspetto attuale nel 1869, quando la struttura divenne sede dell’allora Tribunale distrettuale. Si tratta di due edifici che furono costruiti lungo le mura cittadine, presso le rive dell’allora isola rovignese, che dopo il 1763, con l’interramento del canale, venne collegata alla terraferma.

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Un volume celebra il centenario del dalmata Ottavio Missoni

Con la sua arte applicata alla moda, Ottavio Missoni, insieme alla moglie Rosita, ha fatto la storia del ‘900. Nato a Ragusa di Dalmazia nel 1921, stabilitosi poi a Sumirago (Varese) fino alla morte nel 2013, ha lasciato un segno indelebile prima nello sport, poi nella moda e infine tra gli Esuli che lo hanno sempre circondato -ricambiati- del loro affetto.

Il 3 dicembre a Bologna verrà presentato il volume del centenario “Missoni – La grande moda italiana”, alla presenza di Luca Missoni, direttore artistico dell’Archivio Missoni.

Grazie alla collaborazione con l’archivio Missoni e alla diretta partecipazione della famiglia Missoni, il volume ripercorre per immagini la storia della casa di moda, da piccola bottega a brand celebrato in tutto il mondo.

Missoni, Mondadori Store e Scripta Maneant Editore
Presentazione del volume: “Missoni – La grande moda italiana”
edizione  celebrativa per il centenario della nascita di Ottavio Missoni
Bologna, Biblioteca Salaborsa, Piazza del Nettuno 3. 
venerdì 3 dicembre 2021, ore 18.

https://www.varesenews.it/2021/11/un-libro-sullarte-ottavio-missoni-la-presentazione-bologna/1404710/

Le donne italiane vittime a Fiume e dintorni

Donne cittadine italiane soppresse da parte partigiana jugoslava nel periodo 1943–1946. Gli studi effettuati dalla Società di Studi Fiumani, hanno portato a valutare in 453 il numero di donne eliminate. Fra loro si considera fossero ben 15 insegnanti e maestre. I dati qui citati sono stati resi pubblici da Marino Micich, direttore dell’Archivio Museo Storico di Fiume in Roma, a seguito del lavoro di aggregazione dati di diverse opere dedicate alle perdite umane e vittime italiane in Venezia Giulia, Fiume e Dalmazia.

Resta determinante il complesso lavoro di ricerca eseguito dalla SSF in accordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Direzione generale per gli Archivi) e con l’Istituto Croato per la Storia di Zagabria, che nel 2002 portò alla pubblicazione del volume condiviso “Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni” i cui dati sono stati ora implementati e precisati da Marino Micich. Le opere prese in considerazione sono: Albo d’oro dei Caduti giuliani e dalmati di Luigi Papo, Il Martirologio delle genti adriatiche di Gianni Bartoli e Per l’Italia di Ottone Talpo a cura della Società Dalmata di Storia Patria.

Al Vittoriale le spoglie del «decimo legionario» di Fiume

Con la tumulazione del legionario Antonio Gottardo, sergente dei Granatieri morto durante l’attacco al palazzo del Governo di Fiume nel Natale di sangue, verrà completato, sabato 4 dicembre alle 11 al Mausoleo del Vittoriale di Gardone Riviera, il gruppo dei dieci compagni che d’Annunzio volle intorno a sé per sempre. Dieci (Italo Conci, Guido Keller, Luigi Siviero, Antonio Gottardo, Giancarlo Maroni, Giuseppe Piffer, Antonio Locatelli, Ernesto Cabruna, Adriano Bacula e Mario Asso) più uno (d’Annunzio).

Oltre a Gottardo onoreremo (alle 15 nell’auditorium) anche un altro straordinario amico, Guido Keller, assicura il presidente della Fondazione Giordano Bruno Guerri –con la proiezione in anteprima del documentario realizzato da Mauro Vittorio Quattrina. (…)

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https://www.bresciaoggi.it/territori/garda/al-vittoriale-le-spoglie-del-decimo-legionario-1.9026760?refresh_ce

Franco Vegliani, il confine concreto e morale

Franco Vegliani, già Sincovich, nacque a Trieste nel 1915 da famiglia originaria dell’isola di Veglia. Formatosi a Fiume negli anni Trenta del Novecento, conseguì la laurea nell’Università di Bologna ed esordì nel 1936 sulla rivista letteraria fiumana “Termini”, della cui redazione fece parte sino al 1938.

Tenente carrista in Africa Settentrionale durante il conflitto mondiale, fatto prigioniero dagli inglesi in Egitto, presso Geneifa, nel 1942 rientrò in Italia appena nel 1946. Nei lunghi anni trascorsi nel campo di detenzione Vegliani elaborò alcuni racconti nei quali è possibile rinvenire alcuni dei temi peculiari della sua poetica: la storia, il motivo costante della libertà e del confine storico e.interiore. Ma nel 2016 un inedito e considerevole testo venne alla luce: La città provvisoria –  la scoperta di un altro Vegliani, per così dire, – che anticipava perfettamente le alienazioni contemporanee, la massificazione del pensiero, la cieca obbedienza a miti di fumo.

Nel centenario della sua nascita la Società di Minerva di Trieste ha dedicato, il 10 dicembre 2015, una giornata di studi dal titolo «La frontiera e oltre», con interventi di Elvio Guagnini, Claudio Magris, Gino Pavan e Patrizia C. Hansen.
I contributi scientifici sono pubblicati nel volume LXXVI della Raccolta dell’ “Archeografo Triestino” edito dalla stessa Società di Minerva.

La città provvisoria – Cinque sensi editore in Lucca – Aprile 2016

Trieste: visita ai ricordi degli Esuli

Visita guidata ai Magazzino 18 e 26 presso il nuovo polo museale. Prossima data: giovedì 25 novembre ore 16.30

L’IRCI – Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata di Trieste informa della Terza visita guidata, gratuita e aperta al pubblico alla nuova sistemazione del Magazzino “18  e al Magazzino “26”  del primo nucleo museale nel costituendo nuovo civico museo della civiltà istriana fiumana dalmata nel quale sono conservate le masserizie degli esuli.

La  prenotazione per la visita è obbligatoria entro il giorno prima in quanto i posti sono limitati ad un massimo di 30 persone: Per informazioni contattare  il numero 040 639188 o inviando una mail (irci@iol.it). Il ritrovo per la visita posto davanti al “Magazzino 26” presso l’area museale. La visita verrà effettuata nel rispetto della normativa vigente (mascherina, distanziamento e green pass).

(nella foto una veduta dal mare del Magazzino 26)

La patria perduta – il libro di Elio Varutti

Questa pubblicata da Aska è senza dubbio una delle testimonianze più complete sulla drammatica vicenda Giuliano Dalmata che ha visto passare dal nostro centro di raccolta di Laterina migliaia di profughi che in poco tempo hanno dovuto abbandonare la propria casa, i propri affetti, la propria occupazione – afferma la sindaca di Laterina Simona Neri -. Il professor Varutti da sempre raccoglie e racconta con grande professionalità storie che sono diventate storia anche di Laterina grazie ai continui scambi commerciali, ma anche di relazioni, tra la nostra comunità ed il campo. […]

A perdere la patria, dopo la seconda guerra mondiale, si legge nella presentazione del volume, sono stati i cittadini italiani di Fiume, Pola e Zara e una parte di quelli di Gorizia e Trieste. Le loro terre, le loro case e i loro averi sono stati dati alla Jugoslavia a saldo dei danni della guerra voluta dal duce e dal re. In 350mila sono stati cacciati, o sono dovuti venir via con documenti regolari, per riversarsi nel resto d’Italia matrigna, con la paura delle foibe. Molti transitarono per i Centri raccolta profughi (Crp).

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https://www.arezzonotizie.it/eventi/cultura/presentazione-libro-profughi-venezia-giulia.html

A Venezia “Dall’Europa del mito all’Europa di Dante”

Ateneo Veneto, Società Dante Alighieri – sezione di Venezia
In occasione dei 700 anni dalla morte di Dante

Presentazione del volume
Dall’Europa del mito all’Europa di Dante, un imprevedibile passato
di Maristella Mazzocca ( Venezia, Marcianum Press 2021)

Martedì 23 Novembre, h. 17:00- Nella Sala Tommaseo

Targa per Norma Cossetto nella giornata contro la violenza sulle donne

Stresa ricorda Norma Cossetto, giovane studentessa che nell’ottobre del ’43 perse la vita nella foiba di Villa Surani ad appena ventitré anniGiovedì 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’amministrazione del comune sul Lago Maggiore dedicherà alla Cossetto una targa commemorativa, come simbolo del brutale genocidio delle foibe, partecipando all’iniziativa proposta dal Comitato 10 Febbraio.

La commemorazione avrà luogo alle 10.30 al monumento della Vela davanti al giardino pubblico del lungolago, dove sarà benedetta la Targa con breve discorso celebrativo.