Napolitano e il Giorno del Ricordo

Riviviamo nelle parole del defunto ex-Presidente della Repubblica italiana, alcuni passaggi dei suoi discorsi in occasione dei Giorni del Ricordo durante il suo mandato al Quirinale.

Giorno del Ricordo 2007: “Si è scritto, in uno sforzo di analisi più distaccata, che già nello scatenarsi della prima ondata di cieca violenza in quelle terre, nell’autunno del 1943, si intrecciarono “giustizialismo sommario e tumultuoso, parossismo nazionalista, rivalse sociali e un disegno di sradicamento” della presenza italiana da quella che era, e cessò di essere, la Venezia Giulia. Vi fu dunque un moto di odio e di furia sanguinaria, e un disegno annessionistico slavo, che prevalse innanzitutto nel Trattato di pace del 1947, e che assunse i sinistri contorni di una “pulizia etnica”.” (…) “Va ricordato l’imperdonabile orrore contro l’umanità costituito dalle foibe, ma egualmente l’odissea dell’esodo, e del dolore e della fatica che costò a fiumani, istriani e dalmati ricostruirsi una vita nell’Italia tornata libera e indipendente ma umiliata e mutilata nella sua regione orientale. E va ricordata – torno alle parole del Professor Barbi – la “congiura del silenzio”, “la fase meno drammatica ma ancor più amara e demoralizzante dell’oblio”. Anche di quella non dobbiamo tacere, assumendoci la responsabilità dell’aver negato, o teso a ignorare, la verità per pregiudiziali ideologiche e cecità politica, e dell’averla rimossa per calcoli diplomatici e convenienze internazionali.

Giorno del Ricordo 2008: “Sia dunque questo il monito del Giorno del Ricordo: se le ragioni dell’unità non prevarranno su quelle della discordia, se il dialogo non prevarrà sul pregiudizio, niente di quello che abbiamo faticosamente costruito può essere considerato per sempre acquisito. E a subirne l’oltraggio sarebbe in primo luogo la memoria delle vittime delle tragedie che ricordiamo oggi e il cui sacrificio si rivelerebbe vano. Dimostriamo dunque nei fatti che quegli Italiani che oggi onoriamo non sono dimenticati, e che il dolore di tanti non è stato sprecato; dimostriamo di aver appreso tutti la lezione della storia, e di voler contribuire allo sviluppo di rapporti di piena comprensione reciproca e feconda collaborazione con paesi e popoli che hanno raggiunto o tendono a raggiungere la grande famiglia dell’Unione Europea.

Giorno del Ricordo 2009: “(…) sentimento di vicinanza affettuosa e solidale che lega le istituzioni repubblicane a quanti vissero personalmente, o attraverso loro famigliari, le tragiche vicende della persecuzione, dell’orrore delle foibe, dell’esodo massiccio degli italiani dalle terre in cui erano profondamente radicati.”(…) “Ma non possiamo nemmeno dimenticare le sofferenze, fino a un’orribile morte, inflitte a italiani assolutamente immuni da ogni colpa. E non possiamo non sentirci vicini a quanti hanno sofferto comunque di uno sradicamento a cui è giusto che si ponga riparo attraverso un’obbiettiva ricognizione storica e una valorizzazione di identità culturali, di lingua, di tradizioni, che non possono essere cancellate.

Giorno del Ricordo 2010: “Siamo qui per rinnovare anche quest’anno l’impegno comune del ricordo, della vicinanza, della solidarietà, contro l’oblio e anche contro forme di rimozione diplomatica che hanno pesato nel passato e che hanno causato a tanti di voi profonde sofferenze. Siamo dunque più che mai con quanti vissero la tragedia della guerra, delle foibe, dell’esodo, siamo accanto a loro e ai loro famigliari, accanto alle famiglie delle vittime innocenti di orribili persecuzioni e massacri.

Giorno del Ricordo 2011: “Porre fine a ogni residua “congiura del silenzio”, a ogni forma di rimozione diplomatica o di ingiustificabile dimenticanza rispetto a così tragiche esperienze. E’ importante che quella nostra scelta, per legge dello Stato e per iniziativa istituzionale, sia stata via via compresa al di là dei nostri confini, che certe reazioni polemiche nei confronti anche di mie parole si siano dissolte. In ciascun paese si ha il dovere di coltivare le proprie memorie, di non cancellare le tracce delle sofferenze subite dal proprio popolo.”

Giorno del Ricordo 2012: “E’ la visione europea che ci permette di superare ogni tentazione di derive nazionalistiche, di far convivere etnie, lingue, culture e di guardare insieme con fiducia al futuro. E’ in Europa che dobbiamo trovare nuovi stimoli, facendo leva anche sulle minoranze che risiedono all’interno dei nostri Paesi e che costituiscono nello stesso tempo una ricchezza da tutelare, un’opportunità da comprendere e cogliere fino in fondo. Lo dobbiamo tanto alle generazioni che hanno sofferto nel passato quanto alle nuove, cui siamo in grado di prospettare società più giuste e più solidali, capaci di autentica coesione perché nutrite di senso della storia, ricche di una travagliata e intensa esperienza di riconciliazione e di un nuovo impegno di reciproco riconoscimento.

Giorno del Ricordo 2013: “Rendere giustizia agli italiani che furono vittime innocenti – in forme barbariche raccapriccianti, quelle che si riassumono nella incancellabile parola ‘foibe’ – di un moto di odio, di cieca vendetta, di violenza prevaricatrice, che segnò la conclusione sanguinosa della seconda guerra mondiale lungo il confine orientale della nostra patria. E a cui si congiunse la tragica odissea dell’esodo di centinaia di migliaia di istriani, fiumani e dalmati dalle terre loro e dei loro avi”. (…) “E’ stato necessario partire da un impegno di verità – ha continuato il Capo dello Stato – contro ogni reticenza ideologica o rimozione opportunistica, per poter arrivare alla riconciliazione. E sulla base di un discorso di verità sulle sofferenze degli italiani e sulle brutalità delle più spietate fazioni titine – discorso che all’inizio ci procurò qualche reazione polemica sull’altra sponda dell’Adriatico, ma poi si è imposto perché intrecciato con una nostra severa riflessione sulle colpe del fascismo – è stato quindi, sulla base di un discorso di verità, che si è potuto raggiungere il traguardo della riconciliazione, cioè del reciproco riconoscimento con le autorità e le opinioni pubbliche slovene e croate, e del comune impegno per un mare di pace in un’Europa di pace.

Dalla sua intervista all’Osservatore Romano in occasione del Giorno del Ricordo 2013: “Certo, è stato impossibile – se non per piccole cerchie di nostalgici sul piano teoretico e di accaniti estremisti sul piano politico – sfuggire alla certificazione storica del fallimento dei sistemi economici e sociali d’impronta comunista”.

A Spalato la conferenza finale sulla sicurezza adriatica

Il progetto europeo EUREKA per incrementare la sicurezza marittima tra i paesi rivieraschi.

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Inaugurata funivia italiana dalla baia di Cattaro alla montagna

Sulla costa del Montenegro 4 km per salire ai 1348 metri di altitudine. Undici minuti di tragitto, 48 cabine e 1200 passeggeri l’ora. La cabinovia realizzata dall’altoatesina Leitner.

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Vandalizzato a Roma il Monumento all’Esodo

Colpito in maniera grave e per l’ennesima volta il più antico Monumento all’Esodo in Piazza Giuliani e Dalmati.

La reazione delle associazioni e delle istituzioni.

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A Pisino la minoranza italiana in Istria vara i programmi

Prima riunione del nuovo Consiglio regionale della minoranza italiana. Inizia il nuovo mandato.

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Nella foto Ennio Forlani, Gianfranca Šuran e Cristina Fattori. Foto: DENIS VISINTIN

Croazia: diminuisce la popolazione ma aumenta in Istria e Dalmazia

Le regioni litoranee controtendenza. Al Quarnero il record della popolazione più anziana.

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Ethnic, il progetto turistico eco-culturale tra Italia e Dalmazia

Finanziato dall’Unione Europea, intende sviluppare il turismo sostenibile dei Comuni dell’entroterra. In Italia riguarda Marche e Romagna, mentre in Dalmazia coinvolge 8 Comuni dell’entroterra zaratino e dalmata: Bencovazzo, Lissane, Polazza, Stankovce, Zemonico, Scabrigna, Gallovaz e Dugopoglie.

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https://www.radioincontro.com/con-il-progetto-ethnic-il-montefeltro-si-colloca-sulla-mappa-turistica-globale.html

Nella foto un’immagine di Bencovazzo

A Brescia in ottobre il Seminario nazionale per docenti sul Confine Orientale

Dal 2 al 4 ottobre la città lombarda ospiterà il XIV Seminario nazionale dal titolo: “Luoghi, date e simboli della memoria della Frontiera Adriatica”. E’ rivolto a dirigenti e a docenti delle scuole di ogni ordine e grado.

A carico dell’organizzazione sia il viaggio che la permanenza. I posti disponibili sono solo 50 e per iscriversi è necessario usare questo link https://forms.gle/u672DLthrt91R2n1A

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https://www.obiettivoscuola.it/formazione/le-vicende-del-confine-orientale-e-il-mondo-della-scuola-xiv-seminario-nazionale-luoghi-date-e-simboli-della-memoria-della-frontiera-adriatica-brescia-2-4-ottobre-2023-nota/

Uno zaratino a Parenzo fra gli Azzurri dell’Europeo di Calcio a 5

Domenica 3 settembre, ore15:30, diretta su RaiSport (Canale 58). Scatta a Parenzo, in Istria, la fase finale dell’Europeo Under 19 di Futsal con l’incontro Italia-Ucraina.

Tra i convocati Azzurri anche Simone Turrisi, nonni paterni di Zara, che vive al Quartiere Giuliano-Dalmata di Roma. La terza generazione degli Esuli si fa avanti nell’ampia tradizione sportiva di queste genti e in qualche modo riporta in Istria quel calcio che nel 2011 vide confrontarsi allo Stadio Flaminio di Roma sessanta discendenti provenienti da tutto il mondo, nel ricordo delle storiche squadre del Grion Pola, della Fiumana e del Dalmazia.

RaiSport seguirà in diretta anche le altre due partite del girone:
lunedì 4 settembre Italia-Finlandia alle 15:30
mercoledì 6 settembre Italia-Slovenia alle 15:30,

Alle semifinali – previste per venerdì 8 alle 17:30 e alle 20:30 – accedono le prime due di ogni girone. La finale per il titolo è in programma domenica 10 (ore 20:30), sempre in diretta su RaiSport.

Nella foto Simone Turrisi

Istria e Dalmazia, turismo in calo: prezzi alti e fuga dei tedeschi

Una leggera flessione su tutta la costa ma i tedeschi diminuiscono del 10%.

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https://lavoce.hr/attualita/turismo-croato-non-solo-istria-numeri-in-calo-un-po-dappertutto

nella foto la spiaggia Banje, a Ragusa (Dubrovnik)