Tennis: a Zara vince Flavio Cobolli

Il 19enne fiorentino Flavio Cobolli vince il Torneo di Zara e scala la classifica del ranking ATP, nella quale ora è il terzo Under 20.

Flavio è figlio di Stefano Cobolli, ex tennista che nella sua bacheca conserva anche la coppa degli Open di Umago nel 1998.

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https://sport.sky.it/tennis/2022/03/27/flavio-cobolli-challenger-zara

La storia del basket a Pola, Fiume e Zara nel n. 45 della Rivista FIUME

Da 99 anni la Rivista di studi adriatici FIUME è veicolo di storia, cultura e civiltà. Sopravvissuta all’immane tragedia dell’esodo, iniziato nel 1945 dopo l’occupazione militare jugoslava, la Rivista fu ricostituita in esilio a Roma nel 1952.

Il nuovo numero può essere richiesto inviando una mail al dr. Marino Micich

marino.micich@virgilio.it

La nuova pubblicazione contiene saggi eccellenti e articoli di attualità culturale. In questa sede vengono trattati dai vari autori temi diplomatici e identitari, argomenti linguistici sul dialetto fiumano e storici su Rovigno d’istria, nonché biografici, riguardanti uno dei migliori promotori della cultura fiumana, Francesco Drenig. Non manca un articolo sulla storia della pallacanestro a Fiume, Pola e Zara, né interessanti recensioni e un recente dibattito sulle Foibe e l’uso pubblico della storia.

Pamich, campione e testimone della tragedia Giuliano-Dalmata

Chi ha una certa età ricorderà sicuramente questo nome: Abdon Pamich. Italianissimo, anche se il nome potrebbe suggerire altro. Lo si associa a immagini in bianco-e-nero delle sue imprese memorabili di marciatore. Campione olimpionico ed europeo, 40 volte campione italiano su varie distanze. È stato uno degli atleti italiani che hanno vinto più medaglie nella specialità dei 50 km alle Olimpiadi cui ha partecipato cinque volte. Vinse la medaglia di Bronzo a Roma (1960) e la medaglia d’Oro a Tokyo nel 1964. E’ stato portabandiera a Monaco 1972. In occasione del Premio Asi Sport&Cultura svoltosi al Salone d’Onore del Coni, Pamich ha raccontato la sua vicenda. “Sono un profugo fiumano. Esule come tanti, dopo la fine della 2^ guerra, dal confine nord-orientale del nostro Paese. Quindici anni dopo l’inizio di quell’esilio, sono tornato in Jugoslavia”.

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https://www.giornaleadige.it/abdon-pamich-un-grande-campione-dello-sport-e-testimone-della-tragedia-giuliano-dalmata/

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