Le campane degli Esuli a Fertilia che non suonano più
È quanto si legge nell’articolo dell’Unione Sarda edito lo scorso 11 Febbraio nel quale viene ricordato che le cinque campane furono donate nel 1959 dalla città di Trieste (e dall’allora vescovo, monsignor Antonio Santin) alla comunità esule a Fertilia.
Lo stato di degrado strutturale del campanile della chiesa di San Marco e il sistema elettrico di attivazione sta impedendo da 3 decenni il funzionamento delle campane. Quei rintocchi erano il simbolo del legame tra gli esuli di Istria, Fiume e Dalmazia, che fondarono Fertilia, con Trieste capitale morale dell’esodo. E ricordavano, con il loro suono, il valore storico della diaspora. Nel progetto originario della chiesa, la cui prima pietra venne posata l’8 marzo 1936, non era previsto il campanile, che venne realizzato nel 1957 per volontà della comunità giunta dalle terre della Venezia Giulia e da don Francesco Dapiran in particolare.
“Oggi la fatiscenza del campanile, senza il rumore delle sue campane, rappresenta il declino di un luogo di grande valore storico e sociale. Sarebbe importante che le Istituzioni, di ogni ordine e grado, si adoperassero per consentire il restauro del campanile e a queste campane di poter riprendere a suonare” dicono in coro diversi residenti e i componenti del museo storico Egea di Fertilia, come osserva il quotidiano Sardo nella triste celebrazione del Giorno del Ricordo.
Leggi l’articolo
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!