Micich: “La storia di foibe e del confine orientale per riconnetterci con la terra natia”

Intervista col direttore dell’Archivio Museo storico di Fiume in Roma. sui temi storici trattati dal libro «Foibe, esodo, memoria. Il lungo dramma dell’italianità nelle terre dell’adriatico orientale».

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2 commenti
  1. Marino Valenti
    Marino Valenti dice:

    Buongiorno, mi chiamo Marino Valenti nato a Pola nel 1950, esule nel ,51. Pur essendo piccolo ho vissuto tutti questi avvenimenti sulla pelle dei miei genitori e quindi indirettamente sulla mia. Questo x dirvi che la storia la conosco molto bene. Il mio intervento è più basso ai problemi sollevati, è di natura pratica ed attuale, io il giorno del ricordo lo vivo giornalmente con la pubblica amministrazione, le ferite vengono aperte in continuazione come se fossero delle piaghe del Cristo crocifisso. Cosa voglio dire, dopo 50 dell’assegnazione del Codice Fiscale, ora l,’,amministrazione non riconosce + il mio C.F., sono ritornato ad essere un’esule in patria. La legge cosa dice che quelli nati dopo il ’47, sono Jugoslavi, ora Croati e pertanto mi trovo tra quelli che son sospesi. Perché raccontare tutto questo, il racconto determinato da un semplice numero, come se fossi un:internato con stampato sul braccio il mio destino..ogni volta , che affronto questa situazione mi ritornano i momenti bui, le sofferenze di noi tutti esuli. Scusate lo sfogo, forse l’intervento non è opportuno, né in tema, ma anche questa è storia.

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    • Neven
      Neven dice:

      Il codice fiscale indica solo il luogo in cui si è nati e non la nazionalità di appartenenza. E’ un fatto che lei sia nato a Pola nel 1950 quando era una città jugoslava, per cui è corretto che il codice fiscale la indichi come nato in Jugoslavia. Se un italiano nasce a Londra, resta italiano anche viene indicato come nato all’estero. Questo vale per tutti gli italiani nati all’estero, non solo per i territori ceduti.

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