Sull’altra sponda dell’Adriatico, nell’incantevole fiordo di Rakalj, svetta improvvisa una montagna tagliata a metà. Alta, squadrata, pietrosa, circondata solo da verdi colline e acque quiete. È la cava di Rakalj che qualcuno chiama «kameno cudoviste», mostro di pietra, per il fatto che precipita sul mare d’Istria del Quarnero come una slavina. Mostro e grande affare: seimila tonnellate di sasso estratto in cinque anni, 2.200 navi salpate dalle tre banchine, un giro d’affari di circa 30 milioni di euro.
leggi l’articolo