Ci voleva un decreto per regalare al porto di Trieste il sogno di poter competere con i giganti del nord, da Rotterdam ad Amburgo. Avrebbero dovuto scriverlo la bellezza di 23 anni fa quel decreto, ai tempi della prima riforma portuale del 1994, in modo da consentire fin da allora allo scalo giuliano di potersi fregiare a tutti gli effetti, formali ed economici, della qualifica di porto franco internazionale.
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