Tra brulle colline e il mare. Scivolando lungo il confine. Quello politico non c’è più, se non per qualche cippo e per i cartelli blu dell’Unione europea. Rimane quello linguistico. Lo riconosci dai cartelli stradali e dalla terra carsica che perde la luce del mare. Trieste è stato l’ultimo avamposto dell’Occidente e dell’Italia in una terra mista dove i cognomi hanno sonorità mediterranee, slave e germaniche, come gli occhi di chi ci vive, occhi forgiati dal vento e dai riflessi del mare.
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http://www.repubblica.it/viaggi/2017/09/20/news/trieste_e_dintorni_mete_da_scoprire_f-176004182/