In questo prezioso volumetto del 1951 sono pubblicate alcune memorie di personaggi storici transitati per Trieste tra il XVIII e il XIX secolo. Ne riproduciamo una, di Charles Luis Desaix, che fu generale della Rivoluzione francese, autore del Journal de voyage edito postumo a Parigi nel 1907. Qui dipinge con vivace curiosità costumi dei mercanti levantini nel porto adriatico.
Interessantissimi sono a Trieste i costumi che vi si vedono per le strade, di gente di tutte le nazioni e specie. Tedeschi e ungheresi che vengono a caricare le mercanzie per i loro paesi, gli ungheresi vestiti alla ussara, corta giubba azzurra, pantaloni, stivali bassi, copricapi miserrimi, piccoli cavalli attaccati a grossi veicoli, mentre i tedeschi hanno cavalli grandi e carri enormi.
Mercante greco, XVIII secolo
E poi tanti Levantini di tutte le specie, greci, turchi dell’Asia minore, dell’Africa, ognuno nel suo costume caratteristico, tutti con brache larghissime fino al ginocchio; molti portano i capelli neri attorti in treccia, giubba bruna corta, cintura rossa, ampie brache nere, calze bianche e coprocapo rotondo: costume che, se di stoffa fine, mi pare superbo.
Giuseppe Tominz (Gorizia, 1790)
Uomo in costume ottomano (1830-1840)
National Gallery of Victoria.
In mano una lettera sulla quale è indicato il mittente in caratteri latini e arabi
Quelli di Smirne hanno sovrapposte due tuniche ampie e lunghe fino ai piedi; una è fissata dalla cintura, l’altra ondeggia; alti copricati totondi. I turchi sono in sandali, chi a gambe nude, chi con pantaloni ampi, fino a sotto il polpaccio, testa rasa o capelli cortissimi, turbante basso. Seduti a gambe incrociate su tutte le banchine, fumano in continuazione le loro lunghissime pipe, spesso ripetendo «Allah, Allah». Ne ho visti con stivaletti. Veste violetta a galloni d’oro, ampio manto e magnifico pugnale alla cintura. Non mi stancherei di parlare di questi costumi, la cui varietà mi ha tanto divertito.
Giuseppe Tominz, ritratto di Ciriaco Catraro, greco di Smirne, eminente membro del ceto mercantile tergestino. Sullo sfondo il golfo di Trieste
[…] Le donne greche mi son sembrate alte e ben fatte. Ho notato il loro costume, un po’ simile a quello degli uomini: sembra tutto d’un pezzo. […] Maniche strette, e, sopra, un grande manto senza maniche che ndeggia fino a terra lasciando vedere la òarte anteriore dell’abbigliamento. Ricoprono il petto con un fazzoletto e hanno il apo attorto da una specie di turbante, mentre le meno ricche portano una specie di berretto di cotone ritto, poco incalzato e avvolto in parte da mussola o altra stoffa fine […].
Trieste, Piazza Grande in una stampa del primo Ottocento