Nell’ambito degli studi consacrati alla posizione rivestita dall’Italia nell’Adriatico e alla sua proiezione verso altre zone del Mar Mediterraneo, il libro di Fabrizio Rudi, “Soglie inquiete. L’Italia e la Serbia all’inizio del Novecento (1904-1912)” (Mimesis Editore) sembra porsi in un’attitudine del tutto particolare. L’autore, come punto di partenza, ha affrontato, in maniera tradizionale, i rapporti diplomatici bilaterali fra l’Italia giolittiana e uno Stato balcanico fra i più vivaci in termini di programmi espansionistici e di sviluppo interno, ossia il piccolo Regno di Serbia subito dopo il ritorno cruento al trono di Belgrado della dinastia dei Karađorđević.
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