Il viaggio che Gabriele D’Annunzio fece, attraverso mare italiano e greco, nella patria di Pericle e di Platone. Viaggio che poi volle santificare nei versi del suo primo libro dei “Versi d’amore e di gloria”: “Maja” (opera a cura di Luciano Anceschi, Mondadori editore). La Magna Grecia da lui fu sempre considerata terra conquistata dai Greci, fossero spartani e poi romani. E “colonia” rimase difronte allo splendore della civiltà ellenica. Il poeta fu sempre attonito, meglio invasato, di gloria greca, di arte greca, di eroismo greco.
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