Con gli occhi ancora vispi di quella bambina, l’autrice ci prende per mano e ci accompagna alla scoperta della vita quotidiana nel Silos, contenitore di anime disperate, divise tra il desiderio di poter un giorno fare ritorno alle proprie terre e la voglia di guardare avanti verso un futuro migliore. Il libro, oltre a fotografie originali dell’autrice, contiene anche quindici video dell’epoca, accessibili tramite i QR code inseriti nel testo. Questi documenti, visionabili anche direttamente su youtube, sono stati filmati da Giuseppe Fucci, esule da Pola e anch’egli ospite al Silos con la famiglia per molti anni.
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Trieste, il Silos in una fotografia degli anni Quaranta
( Foto eliovaruttiblogspot.com)