Il 10 febbraio, dunque, non è un giorno come gli altri, ma è addirittura “un passaggio cruciale della nostra storia recente”. A definirlo così è Maurizio Tremul, italiano di Slovenia (nato e cresciuto a Capodistria) e presidente dell’Unione Italiana (UI), l’organizzazione che rappresenta la comunità nazionale italiana (CNI) che vive in Slovenia e Croazia – una comunità che conta oggi circa 30.000 persone che risiedono soprattutto sulla costa slovena, in Istria e nelle città di Fiume e Zara. Lo abbiamo intervistato per East Journal per dare voce agli italiani che hanno vissuto e che ancora vivono sulla sponda opposta dell’Adriatico: una voce importante, spesso trascurata, per capire meglio le vicende a cui rimanda il Giorno del Ricordo.
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