Per una testimonianza diretta dell’esodo giuliano-dalmata e del significato del Giorno del Ricordo, abbiamo intervistato Niella Penso, consigliere della Società di Studi Fiumani di Roma. Niella lasciò Fiume nel 1948 con la madre a soli quattro anni, ma le tribolazioni e il dolore di quei giorni sono ancora vivi nella sua memoria: “Ricordo bene sia la casa dove abitavamo sia alcuni luoghi della città, la grandissima tristezza fu lasciare a Fiume mia zia e mio cugino che era il mio compagno di giochi, dal punto di vista affettivo fu un distacco enorme”.
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