Una ricerca di Elio Varutti riscopre la fotografia di copertina di un volume del 2007 che mostra l’avvenuta invasione di partigiani jugoslavi. L’immagine è del 3 maggio 1945, opera del famoso studio fotografico di Piazza. Vi si vede un assembramento di persone e vari partigiani osovani, col cappello d’alpino, del Battaglione Ledra vicino a un carro armato inglese fermo, in autocolonna, davanti al comando provvisorio partigiano, ex caserma della Milizia, in Via XX Settembre.
Si svolgono febbrili trattative tra il maggiore Tommy Macpherson, dalla torretta del blindato e un capitano jugoslavo del IX Corpus, salitogli accanto. Il maggiore scozzese ha la meglio, scacciando i titini, che volevano annettere Gemona alla Jugoslavia. Così pure a Cividale, Resia, Venzone, Tarvisio…
L’espansionismo jugoslavo del dopoguerra al confine orientale italiano faceva paura persino agli USA. Dal Colorado, infatti, a fine maggio 1945 fu inviata sulle Alpi Giulie, vicino a Tarvisio (UD), la Decima divisione addestrata a combattere in particolari condizioni metereologiche di montagna per respingere le truppe di Tito. Mission M.t Mangart è il titolo di un film su quei fatti, opera del regista statunitense Chris Anthony, premiato come miglior documentario al World Film Festival di Cannes 2021.
Monfalcone (GO), nella Venezia Giulia, sono giunti in varie località del Friuli, terra tradizionalmente italiana con delle minoranze linguistiche e nel vicino Veneto. Il riferimento degli appetiti jugoslavi è a Romans d’Isonzo (GO), Cividale del Friuli, Gemona, Venzone, Aquileia e Cervignano del Friuli, nella Bassa friulana. Una jeep di artificieri jugoslavi fu vista Pochi autori spiegano che i titini, oltre ad occupare Zara, Fiume, Pola, Trieste, Gorizia e da partigiani della Osoppo sulle rive del Tagliamento.
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https://evarutti.wixsite.com/website/post/titini-a-cividale-gemona-resia-e-venzone-in-provincia-di-udine-nel-1945?fbclid=IwAR2hE6vZ4G0GvYfe9c61bJj8nDQALw_3sHX_ls4Hgv7-WxPVM-WoXad5eNA