L’esodo dei Vellenich da Pola a Laterina e il papà ucciso in barca dai titini

Certi istriani hanno vissuto le principali tragedie dell’esodo giuliano dalmata e solo adesso le raccontano, rompendo così i silenzi culturali e politici. La storia ricompare invece ai nostri giorni nelle preziose memorie degli esuli istriani raccolte dal meritevole sito https://evarutti.wixsite.com/website che ne ricompone le tragiche vicende e il  civile, composto contegno nelle dure circostanze dell’esilio.

Siamo partiti da Pola in treno nel 1956, con le opzioni, assieme ad altri italiani – ha detto Silva Vellenich– eravamo mia madre, Giovanna Radman, mia sorella Grazia e mio fratello Mario, non eravamo fascisti, si era gente normale, quando si arriva alla stazione di Bologna c’erano degli esaltati che ci gridavano ‘fascisti’ e ci buttavano addosso delle bottiglie di latte, per spregio dato che noi si aveva in treno bimbi che avevano bisogno di latte”.

Leggi la storia
https://evarutti.wixsite.com/website/post/esodo-dei-vellenich-da-pola-a-laterina-1956-e-il-pap%C3%A0-ucciso-in-barca-dai-titini

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