La storia sconosciuta del dialogo Fiume-Rijeka che risale agli anni ’90
Marino Micich pubblica alcuna aspetti di un dialogo in corso ormai da decenni tra le autorità dell’attuale Rijeka e i rappresentanti della Fiume che tutti ricordiamo.
“Sono intervenuto nella “Gazzetta di Parma” per rispondere o meglio spiegare dopo un intervento di Edoardo Bernkopf (figlio di esuli fiumani) contro la bandiera croata del Comune di Rijeka/Fiume esposta al Vittoriale, per volontà del presidente Giordano Bruno Guerri.
Ho spiegato in breve al nostro concittadino e al pubblico dei lettori, che esiste un dialogo culturale avviato a Fiume (Rijeka) sin dal 1990 dalle associazioni fiumane esuli in Italia, per il quale anche il presidente Guerri ha dato il suo più che valido contributo.
E’ stata un’occasione per far conoscere una iniziativa, quella del ritorno alla città di origine, evidentemente ancora poco conosciuta.
Il libro “Dall’esilio al ritorno” curato da Giovanni Stelli e da me ricostruisce in maniera ben documentata il dialogo tra istituzioni di esuli fiumani e la città di origine dopo il crollo del Muro di Berlino (1989).
Il primo incontro ufficiale avvenne al Municipio il 26 ottobre 1990 – Sindaco di Fiume-Rijeka Zeljko Luzavec, quindi la delegazione fu accolta a Palazzo Modello sede della Comunità Italiana di Fiume.
Presenti all’incontro il Presidente della Società di Studi Fiumani, Vasco Lucci, il Vice presidente della Società di Studi Fiumani, Amleto Ballarini, il prof. Giovanni Stelli, caporedattore allora della Rivista “Fiume”, accompagnati da esuli fiumani di Padova Mario Stalzer, Anita Antoniazzo e da Mario Dassovich in veste di studioso.
L’anno successivo Lucci scomparve improvvisamente e al suo posto subentrò il presidente Amleto Ballarini.
Gli interessati a queste vicende possono chiedere precisazioni storiche scrivendo a info@fiume-rijeka.it.
Marino Micich, Direttore Archivio-Museo storico di Fiume”
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